Crema e Burro di Cocco

Allora, vista la confusione, ritengo sia il caso di iniziare il post precisando la differenza tra olio, burro e crema di cocco. Non sono intercambiabili, bensì tre cose ben distinte. Prima di cominciare, ricordo ai più pigri che cercano soluzioni veloci che in commercio si trova non solo già pronto in crema solida, ma anche in polvere – che, seppur costosissima, è una soluzione molto intelligente, veloce e comoda (link sotto). Passiamo alle definizioni.

OLIO DI COCCO – grasso estratto dalla polpa eli cocco e si usa come sostituto di olio o burro per cucinare

BURRO DI COCCO – come gli altri burri vegetali derivati dalla noci di vario tipo, per esempio, il burro di cucco si ottiene frullando la polpa del cocco e quindi contiene anche la fibra, cosa non contenuta dall’olio. Esso quindi contiene tutte le proprietà e i benefici del cocco. Se volete il latte, dovrete diluire il burro in rapporto 1:5, quindi, per avere poco più di mezzo litro di latte di cocco, occorrerà frullare 100 grammi di questo burro insieme a 500 ml di acqua e avrete il vostro latte di cocco.

CREMA DI COCCO – occorre solo diluire il burro di cocco con acqua in proporzione 1:1, cioè a 50 grammi di burro (che in frigo diventa un mattone e che dovrete quindi scaldare al microonde o a bagnomaria per poterne rimuovere quanto ve ne serve – ma il vantaggio è che si conserva a lungo), dovrete aggiungere 50 ml di acqua e frullare. otterrete così una crema spalmabile deliziosa che potrete persino montare come la panna normale. Il sogno di chi è intollerante al lattosio (montatela molto fredda di frigo)!!!

Una volta creata, la crema va tenuta in frigorifero e va consumata entro 3 o 4 giorni, ma almeno la potete spalmare trovandola pronta all’uso, quindi meglio farne un pochino per volta. Volendo, potreste anche aggiungere del cacao e del dolcificante/miele o altro se volete una crema dolce da spalmare, specie per i bambini!

Che sia crema o burro o latte, contiene tutto il suo splendido sapore di cocco. E TUTTI I GRASSI E LE CALORIE. Però sono grassi buoni e questa crema può tranquillamente sostituire il burro casalingo nelle nostre preparazioni, con immensa felicità di chi è intollerante al lattosio.

Ricordiamoci solo che avrà sapore di cocco. Tutto qui. Si può usare per i dolci e le creme per dolci, per fare i curry piccanti, diluito nel rapporto 1:5 con acqua calda per fare il latte di cocco, si può usare una punta di cucchiaino nel caffè invece del latte di mucca oppure ci si può fare splendidi frullati o smoothies, come “fa figo” chiamarli ora, ma sempre frullati sono.

Appena creato è piuttosto liquido, ma solidifica in fretta, specie se tenuto in frigo. Resta solido molto più del burro e se lo si vuole più morbido o liquido, occorre scaldarlo. Acquistato già pronto, arriva a costare anche 30 euro al chilo – se è puro anche di più.

Per farlo in casa, basta procurarsi una busta da 200/250 grammi di cocco rapè puro al supermercato (costa meno di 2 euro), tostarlo leggermente in padella o in forno volendo e procedere a frullarlo con un buon frullatore/tritatutto, preferibilmente in vetro, mentre è ancora caldo per non sottoporre a surriscaldamento il nostro tritatutto. Quelli industriali riducono facilmente tutto in crema. In casa con alcune cose si ha meno successo, magari occorre aiutarsi con l’aggiunta di un cucchiaio di olio vegetale (meglio se di cocco) a volte, ma si può fare.

Occhio a non tostare troppo (bruciacchiare) il cocco rapè, cosa che io in parte ho fatto in superficie in forno la prima volta, avendo prestato meno attenzione del dovuto. Pazienza. Io l’ho tenuto lo stesso. Non deve per forza essere totalmente a crudo, però quello sarebbe l’ideale.

ATTENZIONE! POTRESTE PROVARE A CREARE BURRO DI COCCO A FREDDO AGGIUNGENDO UN POCHINO DI OLIO DI COCCO AL FRULLATORE/TRITATUTTO. VEDETE VOI. Senza ci metterete di più.

Dalla produzione di latte di cocco, si impara in fretta che il cocco richiede calore per sprigionare i grassi e le proprie sostanze e scioglierle e quindi, nel nostro caso, non si tratta di crema totalmente a crudo. Quelle acquistate saranno più a crudo di quelle fatte in casa forse, ma 30 euro al chilo? Per una crema vegetale? Anche no! Autoproduzione, direi.

Come procedere l’ho già scritto sopra. Potete anche tostare il cocco rapè in una pentola prima di frullarlo, se preferite. Occhio a tostarlo poco poco, se no scurisce in fretta. Inseritelo nel vostro frullatore e insistete, ma con pause per non surriscaldare la macchina … diventerà crema, garantito! E in frigo dura tantissimo. Se proprio volete dare una mano al frullatore e tagliare sui tempi di produzione, vi ricordo che nulla vi vieta di aggiungere due cucchiaini di olio bio di cocco o di girasole o altro se non l’avete di cocco. Vi ritroverete una crema deliziosa che, come detto, solidificherà raffreddandosi e sarà molto compatta.

Per spalmarla sui toast o su altro, dovrete frullarla con un pochino di acqua e conservarla così in frigo per qualche giorno, ma può essere usata per cucinare dolci e salati ed è davvero divina. Provare per credere. E NON OCCORRE AGGIUNGERE ZUCCHERO!!! Ecco di seguito i link per acquistarla già pronta su Amazon, qualora non ve la sentiste di cimentarvi nella sua creazione casalinga. Godetevi questa goduria, acquistata o autoprodotta!

Se scegliete di acquistarlo in polvere, soluzione molto intelligente e comoda, non risparmiate sulla qualità. Ce ne sono che costano meno in commercio, ma contengono zucchero, un eccesso di ingredienti extra inutili e di dubbia provenienza, e a volte risparmiare non è saggio. Ne occorre così poco che una busta vi durerà parecchio tempo!

Pubblicato da Patrizia Trotta

Sono Astrologa, Consulente, Scrittrice e Formatrice con specializzazione in Psicologia Transpersonale, nonché Ricercatrice formata in Inghilterra: PhD Ed. – Dottore di Ricerca, in Scienza dell’Educazione (Transpersonale) * Master of Science in Consciousness and Transpersonal Psychology Bachelor of Science Honours in Psychology Amo molto mangiare e creare buon cibo semplice e sano, più diverse altre cose che abbracciano l’Autoproduzione, che fa parte delle tendenze future verso cui sembrano andare diverse persone che desiderano emanciparsi da un sistema soffocante che ci spinge a conformarci per un maggior controllo, ad un consumismo non ecosostenibile, nonché alla separazione tra uomo e natura e tra logica e intuizione invece di promuovere una sana integrazione ed una coscienza risvegliata. La mia area di ricerca preferita è quella relativa allo sviluppo del potenziale umano e la mia grande passione è l'Astrologia in quanto arte pratica. Difatti, ciò che chiarisco sul mio sito dedicato è che prevedere il futuro non è il modo migliore di usare o beneficiare dell’antica arte/disciplina astrologica. L’Astrologia serve bensì principalmente per capire e conoscere sé stessi e per fluire con i venti del cambiamento. Essa è una guida enormemente pratica che ci aiuta a capire quali sono le svolte che l’Anima ci presenta, quando e in quale direzione l’Anima sembra volere che la Psiche cresca.