La miracolosa Canapa – quella sconosciuta. Iniziamo dai cracker

No, ragazzi, sul serio. Parlo della canapa priva di THC e CBD e quindi senza effetti psico-attivi/stupefacenti, ovviamente. Per inciso, viste le proprietà antidolorifiche della pianta officinale, non capirò mai il motivo del proibizionismo che circonda la coltivazione di questa antichissima ed utilissima pianta orientale. Oltre che per il tessile e il settore cosmetico, la canapa è utilissima in cucina.

Purtroppo quasi nessuno conosce la canapa per uso culinario (da noi la più conosciuta è la canapa sativa) , ma se ne usano semi per farne preziose farine e se ne ricava un ottimo e prezioso olio che rinforza il sistema immunitario e abbassa i livelli di colesterolo; inoltre, dai semi si può fare un ottimo latte vegetale e formaggio tipo ricotta ed ha proprietà incredibili.

Vediamone qualcuna:

Non so a voi, ma a me ipertesa (viva la genetica) tanto basta. Quindi non mi dilungo e passo dritta alla produzione della prima delle tre delizie a base di canapa che vi proporrò in questo post.

I CRACKER ALLA CANAPA

Io adoro il sapore dei semi di canapa. Da parecchio tempo faccio i cracker con significativo apporto della farina di canapa. Ho provato ad acquistare i semi integrali di canapa e tritarli finemente o ad acquistare la farina di canapa. Senza dubbio le proprietà sono ottime in ogni caso, ma come sapore devo dire che vincono i semi integrali tritati – basta il 20% di canapa aggiunta a qualsiasi farina usiate per i cracker a creare delle vere delizie. Anche in questo caso, perché fidarsi della mia parola? Provare per credere o smentire. Esperienza diretta – niente di meglio!

INGREDIENTI Ecco idee per procedere:

220 grammi di farina totale, di cui almeno 40 grammi di farina di canapa o di semi di canapa integrali TOSTATI e ridotti in farina nel frullatore (220 grammi è il quantitativo indicato per creare un impasto che si stende perfettamente su una teglia da forno normale e dà la consistenza giusta per ritagliare dei quadrati che formeranno i nostri cracker in pochi minuti, evitando lungaggini e formine).

Consiglio sempre anche l’aggiunta di farina di avena, altro nutriente che non deve mai mancare sulla tavola ed è pure ottimo come sapore. Per il resto, ciascuno usi le farine che ama. Io, come detto, uso sempre farine siciliane di grani antichi, naturalmente a basso contenuto di glutine e, soprattutto, non adulterate o geneticamente modificate come il frumento, che io quasi sempre evito accuratamente

dagli 80 ai 110 ml di acqua

un cucchiaio di olio evo o olio di canapa o olio di noci (o quel che vi pare)

mezzo cucchiaino di sale rosa (alleato degli ipertesi)

mezzo cucchiaino di lievito per torte salate (facoltativo)

qualche spezia finemente tritata, se si vuole arricchire (facoltativo)

Mescolare ingredienti secchi e unire i liquidi, creare a mano un impasto che non deve essere né troppo morbido, né troppo duro e secco. Su un foglio di carta forno misurato sulla nostra teglia mettere un po’ di farina e stendere con il mattarello fino a creare uno spessore piuttosto sottile. Attenzione a stendere bene l’impasto al centro, che di solito resta più alto, ma non dovrebbe. Quindi attenzione a stendere bene con il mattarello, in modo uniforme. Una volta data al nostro impasto la forma della nostra teglia e steso bene l’impasto, tagliare con la rotellina per ravioli/pasta dei quadrotti. Volendo, potete bucherellare ciascun cracker con una forchetta per prevenire rigonfiamenti e bolle d’aria durante la cottura. E aggiungere spezie o altro sale.

Preriscaldare il forno qualche minuto ed infornare per circa 15 minuti a circa 170 gradi se avete un forno normale. Se avete il mio, meglio abbassare la temperatura. Ecco perché non posso dare temperature e tempi esatti, perché ciascuno è abituato e conosce il proprio forno. E vi garantisco che sono diversi e cuociono diversamente anche a seconda delle marche. Mah!

La cosa importante è produrre cracker che non siano troppo cotti. Piuttosto spegneteli un paio di minuti prima e lasciateli in forno caldo a dorare ancora 10 minuti.

Una volta assaggiati questi cracker, non ne vorrete più fare a meno e, visto quanto velocemente si producono, sarete saggi se non comprerete più i cracker da supermercato prodotti con chissà quali farine e quali grassi… per non parlare del sale! Ipertesi di questo mondo, unitevi! Viva la canapa!!

Nei prossimo post proporrò sia il latte che il formaggio vegetale di canapa. Ecco qui qualche link per acquistare la canapa, che da noi ha ancora un prezzo ridicolo (troppo alto). L’olio di canapa, così come i semi, li ho ordinati direttamente dall’Inghilterra dove spesso i prodotti naturali costano meno e la qualità è ottima. Qui in Italia l’olio di canapa arriva a costare 10 euro per 250 ml. Una cosa ridicola e quindi mi rifiuto di mettere link che promuovono queste fregature.