Yogurt Vegetale

Finalmente! Ci ho provato in mille modi, ma i consigli online molto spesso semplicemente non sono veritieri e queste persone arricchiscono i loro yogurt vegetali con agar agar o farina di semi di carrube oppure con tapioca o altri amidi. Non esistono yogurt vegetali super densi altrimenti e quindi io passo. No, grazie. Niente addensanti se posso evitarli.

Nel frattempo, ho però scoperto che, se si usa un certo tipo di latte di soia e si fa bollire e raffreddare prima di aggiungere fermenti, però, si ottiene uno yogurt soddisfacente senza addensanti! Evviva. Ricetta qui.

Fare lo yogurt con il latte di mucca è veramente un gioco da ragazzi. E lo yogurt è buono! D’altronde però, io non uso più prodotti animali e il latte è il primo in lista che desidero sostituire per mille motivi, non da ultimo il fatto che io e il lattosio non siamo mai andati d’accordo. Ma ci sono anche motivi legati al fatto che il latte della mucca è destinato ai vitelli e non agli umani e anche al modo in cui vengono allevate quelle povere bestie. Ma non apro questa parentesi. Ciascuno si nutra come meglio crede, per l’amor del cielo.

Chi preferisce una nutrizione vegetale anche per motivi di salute, tra cui la sottoscritta non più una giovane pulzella e desiderosa di mantenersi in salute (anche per non dar fastidio agli altri), troverà sempre su questo blog idee utili, veloci e pratiche. Ma non è un blog riservato ai vegani. E’ per tutti, come le ricette dimostrano.

OK, bando alle ciance. I cibi fermentati, yogurt incluso, animale o vegetale, sono grandi amici dell’intestino ed è saggio integrarne nella propria dieta. Tutto qui. In questo caso ho usato gli anacardi, ma si possono usare tutti i tipi di noci, semi e legumi (se usati nella proporzione giusta; ne occorrono di più di quanto ne occorrano per fare il latte vegetale, per intenderci. Quasi il doppio).

INGREDIENTI

120 gr di anacardi lasciati in acqua a rinvenire per qualche ora (oppure, se avete fretta, metteteli in acqua bollente per un quarto d’ora e procedete) o tutta la notte. Volendo, potete usare altre noci a crudo (macadamia, pecan, nocciole, mandorle, per esempio), ma non le arachidi che in realtà sono legumi e vanno cotte, come tutti i legumi, soia compresa. Se volete fare lo yogurt con soia o arachidi, dovrete partire da un latte molto proteico, creato usando 150 grammi di soia/arachidi per massimo 500/750 ml di acqua.

400 ml di acqua filtrata o minerale ( se volete usarne 500 ml, basterà mettere a bagno 150 grammi di anacardi o macadamia o altro)

mezzo cucchiaio di sciroppo di acero, agave (o zucchero o miele se ne usate)

1 o 2 bustine di fermenti in polvere per lo yogurt* (una dovrebbe bastare, ma per creare lo starter iniziale che durerà almeno per 20 forniture di yogurt e in eterno, se arricchito ogni tanto, meglio abbondare)

Come chi è abituato a produrre lo yogurt sa, occorre uno starter per fare lo yogurt, una coltura di fermenti che si trovano già pronti in bustine oppure si possono ricavare da uno yogurt già esistente, acquistato o autoprodotto. In questo caso usiamo le bustine per creare il primo starter.

In seguito, terremo da parte e useremo 70/120 grammi di yogurt (70 o 80 grammi serviranno per mezzo litro di yogurt, 120 per quantitativi maggiori) della precedente creazione e lo useremo come starter per il prossimo yogurt che faremo. Più starter useremo, più sarà denso lo yogurt ottenuto. Qui poi si va a tentativi prima di trovare la giusta consistenza per il nostro gusto.

Per gli yogurt vegetali è consigliabile usarne e farne ogni 3/4 giorni. Io direi 3 giorni e non di più. Se non volete farlo due volte alla settimana e non intendete consumare yogurt tutti i giorni, potrete sempre congelare lo starter ed estrarlo dal freezer scongelandolo quando vi serve. Non è un problema.

Procediamo. Sciacquare molto bene gli anacardi tenuti a mollo e rinvenuti. Trasferirli in un tritatutto potente insieme ai 400 ml di acqua e ridurre il tutto in una crema senza grumi (sarà poco densa).

Scaldare la crema ottenuta per 30 secondi nel microonde o sul fuoco in una pentola fino a renderla tiepida (non oltre i 40 gradi). Aggiungere mezzo cucchiaio del dolcificante scelto per aiutare i fermenti a creare la crema fermentata/yogurt, aggiungere poi i fermenti in bustina (oppure lo starter di uno yogurt comprato o autoprodotto), mescolare molto bene, trasferire il tutto in una yogurtiera (oppure in un contenitore di vetro tenuto in forno spento avvolto in una coperta) e lasciare dalle 8 alle 12 ore a seconda di quanto denso lo volete. Attenzione a non esagerare con i tempi se non volete una crema molto acida.

Una volta pronto, trasferite in un contenitore di vetro e mettere in frigo. In realtà, questo yogurt vegetale avrà un sapore meno acido dello yogurt di latte vaccino e se lo gradite più acido, dovrete aggiungere voi del succo di limone o dell’aceto di mele. A me piace così com’è, ma è più delicato.

Lo yogurt successivo sarà più buono. Dopo circa 20 tornate di produzione di yogurt, magari aggiungete una bustina di fermenti arricchendo quindi lo starter che preleverete e userete per le prossime 20 tornate. Comodo, no?

Questo yogurt si può facilmente usare per tutti i piatti indiani che prevedono yogurt e per ricette dolci o salate. E’ veramente ottimo. Se preferite, aggiungete della frutta o della granola e consumatelo a colazione oppure per gli spuntini di metà mattina o metà pomeriggio. Assolutamente da non perdere.

Se ne volete di più, basterà usare più ingredienti, ma consumatelo entro 3/4 giorni in ogni caso.

Pubblicato da Patrizia Trotta

Sono Astrologa, Consulente, Scrittrice e Formatrice con specializzazione in Psicologia Transpersonale, nonché Ricercatrice formata in Inghilterra: PhD Ed. – Dottore di Ricerca, in Scienza dell’Educazione (Transpersonale) * Master of Science in Consciousness and Transpersonal Psychology Bachelor of Science Honours in Psychology Amo molto mangiare e creare buon cibo semplice e sano, più diverse altre cose che abbracciano l’Autoproduzione, che fa parte delle tendenze future verso cui sembrano andare diverse persone che desiderano emanciparsi da un sistema soffocante che ci spinge a conformarci per un maggior controllo, ad un consumismo non ecosostenibile, nonché alla separazione tra uomo e natura e tra logica e intuizione invece di promuovere una sana integrazione ed una coscienza risvegliata. La mia area di ricerca preferita è quella relativa allo sviluppo del potenziale umano e la mia grande passione è l'Astrologia in quanto arte pratica. Difatti, ciò che chiarisco sul mio sito dedicato è che prevedere il futuro non è il modo migliore di usare o beneficiare dell’antica arte/disciplina astrologica. L’Astrologia serve bensì principalmente per capire e conoscere sé stessi e per fluire con i venti del cambiamento. Essa è una guida enormemente pratica che ci aiuta a capire quali sono le svolte che l’Anima ci presenta, quando e in quale direzione l’Anima sembra volere che la Psiche cresca.